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"Troverete una città che è un liquido amniotico, una città d'acqua, che raggela da sotto i piedi come un pavimento precario, che sferza di lato penetrando nelle sacche lacrimali dall'aria, dal vuoto e dalla luce del cielo, una luce di cateratte gialle e rosse. C'è un rito, un amplesso, uno sposalizio tra la voce che racconta e gli elementi. Ci sono un uomo e una donna, certo, ma c'è anche e soprattutto lo slittamento degli accoppiamenti (e dei rimpianti e dei ricordi): donna con uomo, donna con farfalla, con ramo, con nuvola, con radice, terra nuda e goccia, con petalo e elitra, e acqua, molta acqua. A un certo punto però succede qualcosa. Qualcosa di atteso e inaspettato". Dalla prefazione di Luca Ragagnin